Un tempo non tanto lontano era facile a
Formigine accorgersi del tempo della vendemmia. Tra Settembre e Ottobre la via
Pascoli era infatti percorsa da trattori che, con il loro carico di uva, erano
diretti alla vecchia cantina sociale. Oggi la nuova cantina Formigine
Pedemontana, nata nel 2006 dalla fusione della Cantina Sociale di Formigine con
la Cantina Pedemontana di Sassuolo si trova a Corlo, lungo via Radici in Piano
e, anche se più decentrata, continua ad essere una delle eccellenze del nostro
territorio. Il suo segreto sta nel produrre la bevanda che più di ogni altra
caratterizza la pedemontana modenese, da sempre vocata all’agricoltura e alla
coltivazione della vite: il lambrusco. Con il termine lambrusco in generale si
indica una serie di vitigni differenti e il vino prodotto con questi. Le uve
del Lambrusco sono rosse, coltivate maggiormente in Emilia Romagna e
per il 90% nelle province di Modena e Reggio Emilia. Testimonianze dirette ci
giungono dai latini e precisamente da Virgilio,
il quale parla dell'esistenza della “vitis labrusca” già duemila anni fa nella
sua quinta bucolica. Nel 1567 Andrea Bracci, medico di papa Sisto V e
botanico afferma che “sulle colline di fronte alla città di Modena si coltivano
lambrusche, uve rosse che danno vini speziati, odorosi e spumeggianti”.
Nel 1700 circa, si ebbe un'importante innovazione tecnica per la
conservazione di questo vino frizzante: l'introduzione di una particolare
bottiglia denominata Borgognona, caratterizzata da un vetro resistente e spesso
e il relativo tappo di sughero tenuto fermo con l'aiuto di uno spago che
altrimenti tenderebbe a saltare a causa della rifermentazione degli zuccheri
che crea anidride carbonica. Nel 1867 Francesco Aggazzotti,
formiginese e prezioso descrittore anche dell'aceto balsamico, propone una
prima suddivisione esauriente delle tre tipologie prevalenti dei vitigni
coltivati in provincia di Modena: il lambrusco della viola o di Sorbara, il
lambrusco Salamino, il lambrusco dai Graspi Rossi. Oggi, a distanza di oltre
100 anni esistono cinque tipi di Lambrusco DOC (marchio di
origine italiano che certifica la zona di origine e delimita quella
su cui avviene la raccolta delle uve utilizzate
per la produzione del vino):
il Lambrusco rosso Salamino di Santa Croce; il Lambrusco di Sorbara; il
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro; oltre al Lambrusco Reggiano e al
Lambrusco Modena che sono ottenuti da una combinazione di lambruschi. La
cantina Formigine Pedemontana raggruppa oggi 460 soci di cui 330 conferenti che
producono uve pregiate su un’estensione di oltre 600 ettari di vigneti per il
60 % di Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC di cui la nostra cantina è la
maggior produttrice in Provincia. I soci sono in prevalenza coltivatori diretti
che hanno i loro vigneti nel comune di Formigine e nella zona pedemontana. Per
capire il futuro di questa eccellenza formiginese siamo andati ad incontrare il
presidente della cantina sociale, dott. Alberto Vaccari. Ci ha accolto nella
nuova struttura di via Radici a Corlo, frutto di un ingente e lungimirante
investimento, concepita con soluzioni all’avanguardia nel rispetto della
tradizione. Con lui abbiamo parlato dei punti di forza della cantina sociale,
dei dati che la caratterizzano e delle sfide che l’attendono in futuro.
Sicuramente la cantina sociale rimane oggi un importante esempio di
cooperazione tra agricoltori mantenendo la caratteristica per cui è nata nel
lontano 1920: accorciare la filiera tra produzione, trasformazione e
commercializzazione. Rispetto alla produzione i dati sono in aumento. Si è
passati da 100.000 q.li di uva raccolta nel 2009 ai 108.000 q.li del 2010 con
un incremento di 10 ettari di terreno agricolo coltivato a vigneto. Anche il
prezzo riconosciuto ai produttori è in leggero aumento e si è attestato negli
ultimi anni intorno a 25/27 euro al quintale. Si tratta di un prezzo ancora
inferiore a quello che altre cantine limitrofe riconoscono ai produttori ma
questo è determinato sia da fattori di mercato, sia dalla necessità di
ammortizzare gli importanti investimenti fatti per realizzare la nuova cantina.
Nel corso degli ultimi 2 anni grazie ai contributi di un bando regionale che ha
messo a disposizione i soldi del Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 cui
la cantina Formigine Pedemontana ha ulteriormente ammodernato le proprie
attrezzature. All’interno della azione 1 relativa alla trasformazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli è stato possibile ottenere fondi per
circa 650.000 euro coi quali sono stati acquistati 1 filtro tangenziale, 4
vinificatori, un pallettizzatore, autoclavi ed attrezzature di laboratorio.
Anche questo ha consentito e consentirà di aumentare le quantità di uva
conferita e lavorata dalla cantina.
Venendo alle sfide principali del
presente che determineranno il futuro della viticoltura nei nostri territori ci
sono due aspetti da considerare. Il primo è il passaggio generazionale tra
produttori e l’impegno dei giovani a farsi carico di un’attività che richiede
tanta passione da coniugare con un approccio gestionale sempre più
imprenditoriale. I dati da questo punto di vista non sono positivi ed
evidenziano come se alcuni anni fa circa il 10% delle aziende agricole
produttrici era gestito da giovani imprenditori agricoli, oggi si è passati ad
un più modesto 8% circa (dati relativi all’intera provincia di Modena). La
seconda sfida sta nell’ultimo passaggio della filiera e cioè nella
commercializzazione del prodotto. Da questo punto di vista il ruolo della
cantina sociale è determinante, come testimonia la partecipazione ad importanti
fiere nazionali ed internazionali quali Vinitaly in Italia e Prowein in
Germania. Dal confronto con i vini italiani e mondiali il nostro lambrusco,
spesso considerato un vino di “serie B” è uscito estremamente rivalutato. Su
tutti basti citare il premio nazionale 2010 vini frizzanti come “miglior vino
rosso frizzante rapporto qualità/prezzo” assegnato al Lambrusco Grasparossa di
Castelvetro DOC “Rosso Fosco” dal Gambero Rosso, la prestigiosa guida dei vini
italiani. Attualmente tuttavia solo il 7% del fatturato della cantina Formigine
Pedemontana è frutto di esportazioni in Spagna, Francia, Russia, Messico,
Colombia, Guadalupa, Giappone e Ghana. Una maggior collaborazione tra i consorzi
del lambrusco dell’Emilia soprattutto nella fase di pubblicizzazione del
prodotto potrebbe consentire di aumentare ulteriormente le esportazioni e
rivalutare il nostro lambrusco al fine di aumentarne la redditività ed
incentivare a mantenere viva una tradizione millenaria che caratterizza i
nostri territori e le nostre tavole.
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