Legalità
e rispetto delle regole!! Chi non è d’accordo? Quante battaglie, manifestazioni
e incontri per promuovere la “cultura della legalità”. In realtà non possiamo
più permetterci di aspettare di diventare tutti più buoni. Occorre mettere mano
alle leggi (che per essere rispettate dalle persone oneste devono essere più
semplici) e cercare di creare una rete per aiutarsi reciprocamente per tutelare
sé e la propria comunità dal rischio di infiltrazioni mafiose. Ecco due
tentativi pratici. Nel novembre 2010 la Regione Emilia Romagna ha approvato una
legge regionale dal titolo "Disposizioni per la promozione della legalità
e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza
pubblica e privata". Gli obbiettivi? Semplificare le normative del settore
riducendo le pratiche cartacee e l’uso indiscriminato del massimo ribasso
d’asta negli appalti, aumentare i controlli nei cantieri anche con l’utilizzo
delle tecnologie informatiche necessarie per segnalare appalti nei quali
possono annidarsi fenomeni di infiltrazione mafiosa, contrastare il lavoro
irregolare e il fenomeno dell’usura.
All’interno
della legge è prevista la possibilità che siano sottoscritti a livello locale
specifici accordi con l’obbiettivo di creare una rete in grado di prevenire i
fenomeni criminali e di infiltrazione mafiosa. Per questa ragione il Comune di
Formigine ha promosso la sottoscrizione di un “Patto civico per la legalità”
che sarà firmato dall’amministrazione comunale, dalle associazioni di categoria
(CNA, Confapi, Confcommercio fam, Confesercenti, Confindustria, Lapam) dalle
associazioni cooperative (Lega Cooperative, Confcooperative e AGCI) dalle
associazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL) e dai professionisti iscritti nei
rispettivi albi e/o collegi iscritti al C.U.P. (Comitato Unitario delle
Professioni di Modena).
Attraverso
il Patto si mettono per la prima volta insieme tutti i soggetti sociali e economici
per avere una continuità di analisi e controllo di tutti i segnali che posso
emergere dal territorio.
Ecco alcuni degli impegni concreti previsti nel patto.
L’amministrazione comunale costituirà all’interno della Polizia Municipale un
nucleo investigativo specializzato per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni
infiltrativi della criminalità organizzata potenziando gli strumenti e le
risorse in dotazione; in relazione agli appalti e alle concessioni comunali
opterà per procedure più tutelanti (es. gare con offerta economicamente più
vantaggiosa invece che al massimo ribasso); promuoverà nelle e con le scuole
iniziative formative e di educazione alla legalità. Le associazioni di
categoria si impegnano tra le altre cose a collaborare per adottare nelle
procedure di appalto tutte le iniziative possibili che consentano di tutelare
le imprese regolari;
a promuovere la legalità attraverso l’informazione e la formazione verso tutte le imprese
aderenti, sulla sicurezza e la qualità sia delle neoimprese che delle imprese
già presenti sul territorio e rappresentate; a segnalare all’autorità
competenti, nonché al costituendo nucleo della polizia municipale eventuali
situazioni di irregolarità degli appalti sia pubblici che privati, il mancato
rispetto dell’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore
di riferimento, le norme di sicurezza e gli ulteriori obblighi previsti dalla
Legge. I sindacati segnaleranno agli organismi competenti episodi e fenomeni di
cui eventualmente dovessero venire a conoscenza, con particolare attenzione al lavoro nero o irregolare ed a forme di
caporalato per contrastare con grande decisione l’insediamento di forme di
illegalità, lo sfruttamento dei lavoratori e le infiltrazioni mafiose ne luoghi
di lavoro che sempre più prendono corpo anche nella nostra Provincia. I professionisti
attraverso il Cento Unico delle Professioni si impegnano ad adottare modelli di
comportamento ispirati all’autonomia, integrità, eticità coerentemente con i
principi contenuti nella loro Carta Etica e a promuovere in tutte le sedi,
“suggerimenti” legislativi e amministrativi che garantiscano la massima
trasparenza negli appalti e nella gestione dei servizi.
Tutto questo sarà sviluppato in un
contesto comunale già attivo sul fronte della prevenzione. Dai dati del 2010
emerge infatti che la Polizia Municipale ha in particolare operato sul fronte
del controllo dell’attività edilizia e della sicurezza nei cantieri edili.
L’attività di polizia edilizia, che si avvale di un nucleo specializzato di
alcuni agenti che operano in collaborazione con i tecnici comunali del settore
Edilizia Privata, si è sviluppata pressoché quotidianamente sull’intero
territorio comunale. Nel 2010 sono state inoltrate 12 informative all’autorità
giudiziaria per reato edilizi, a fronte di 103 sopralluoghi in materia. I cantieri
edili controllati, anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro, sono
stati 83 nel 2010, con 15 segnalazioni di irregolarità alle autorità
competenti. Sono stati poi portati avanti con successo alcuni filoni di
indagine. Nel 2010 la squadra di polizia giudiziaria del corpo intercomunale di
Polizia Municipale ha portato a compimento due importanti indagini in materia
di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e allo
sfruttamento di lavoratori irregolari. Più precisamente, in collaborazione con
le forze dell’ordine, è stata sgominata la branca di un’organizzazione
criminale sopranazionale che controllava il traffico di stupefacenti nel
territorio del distretto ceramico. La centrale di smistamento è stata
individuata in Formigine e ne è conseguito l’arresto di 4 individui (tre
stranieri e un italiano) e il sequestro di circa 40.000 euro in contanti, oltre
ad un considerevole quantitativo di cocaina (20 kg) e al sequestro
dell’appartamento dove aveva sede l’attività illecita. Collateralmente, la
stessa squadra di Polizia Giudiziaria ha portato a conclusione una complessa indagine,
sviluppata nell’arco di un anno, in materia di “mafia cinese”. E’ stata
sgominata un’associazione a delinquere, costituita da elementi cinesi, finalizzata
al favoreggiamento dell’immigrazione e
alla permanenza clandestina di stranieri, allo sfruttamento di lavoro “nero” e
all’evasione contributiva. Sono stati operati 8 arresti e 60 denunce a piede
libero. L’indagine ha permesso altresì di individuare una trentina di aziende
artigianali, nel territorio intercomunale, acquistate da ‘pseudoimprenditori’
cinesi, correlati all’attività criminale predetta.
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