mercoledì 19 ottobre 2011

LUGLIO 2011. A FORMIGINE IL PRIMO PATTO CIVICO PER LA LEGALITA’


Legalità e rispetto delle regole!! Chi non è d’accordo? Quante battaglie, manifestazioni e incontri per promuovere la “cultura della legalità”. In realtà non possiamo più permetterci di aspettare di diventare tutti più buoni. Occorre mettere mano alle leggi (che per essere rispettate dalle persone oneste devono essere più semplici) e cercare di creare una rete per aiutarsi reciprocamente per tutelare sé e la propria comunità dal rischio di infiltrazioni mafiose. Ecco due tentativi pratici. Nel novembre 2010 la Regione Emilia Romagna ha approvato una legge regionale dal titolo "Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata". Gli obbiettivi? Semplificare le normative del settore riducendo le pratiche cartacee e l’uso indiscriminato del massimo ribasso d’asta negli appalti, aumentare i controlli nei cantieri anche con l’utilizzo delle tecnologie informatiche necessarie per segnalare appalti nei quali possono annidarsi fenomeni di infiltrazione mafiosa, contrastare il lavoro irregolare e il fenomeno dell’usura.
All’interno della legge è prevista la possibilità che siano sottoscritti a livello locale specifici accordi con l’obbiettivo di creare una rete in grado di prevenire i fenomeni criminali e di infiltrazione mafiosa. Per questa ragione il Comune di Formigine ha promosso la sottoscrizione di un “Patto civico per la legalità” che sarà firmato dall’amministrazione comunale, dalle associazioni di categoria (CNA, Confapi, Confcommercio fam, Confesercenti, Confindustria, Lapam) dalle associazioni cooperative (Lega Cooperative, Confcooperative e AGCI) dalle associazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL) e dai professionisti iscritti nei rispettivi albi e/o collegi iscritti al C.U.P. (Comitato Unitario delle Professioni di Modena).
Attraverso il Patto si mettono per la prima volta insieme tutti i soggetti sociali e economici per avere una continuità di analisi e controllo di tutti i segnali che posso emergere dal territorio.
Ecco alcuni degli impegni concreti previsti nel patto. L’amministrazione comunale costituirà all’interno della Polizia Municipale un nucleo investigativo specializzato per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni infiltrativi della criminalità organizzata potenziando gli strumenti e le risorse in dotazione; in relazione agli appalti e alle concessioni comunali opterà per procedure più tutelanti (es. gare con offerta economicamente più vantaggiosa invece che al massimo ribasso); promuoverà nelle e con le scuole iniziative formative e di educazione alla legalità. Le associazioni di categoria si impegnano tra le altre cose a collaborare per adottare nelle procedure di appalto tutte le iniziative possibili che consentano di tutelare le imprese regolari; a promuovere la legalità attraverso l’informazione  e la formazione verso tutte le imprese aderenti, sulla sicurezza e la qualità sia delle neoimprese che delle imprese già presenti sul territorio e rappresentate; a segnalare all’autorità competenti, nonché al costituendo nucleo della polizia municipale eventuali situazioni di irregolarità degli appalti sia pubblici che privati, il mancato rispetto dell’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore di riferimento, le norme di sicurezza e gli ulteriori obblighi previsti dalla Legge. I sindacati segnaleranno agli organismi competenti episodi e fenomeni di cui eventualmente dovessero venire a conoscenza, con particolare attenzione al  lavoro nero o irregolare ed a forme di caporalato per contrastare con grande decisione l’insediamento di forme di illegalità, lo sfruttamento dei lavoratori e le infiltrazioni mafiose ne luoghi di lavoro che sempre più prendono corpo anche nella nostra Provincia. I professionisti attraverso il Cento Unico delle Professioni si impegnano ad adottare modelli di comportamento ispirati all’autonomia, integrità, eticità coerentemente con i principi contenuti nella loro Carta Etica e a promuovere in tutte le sedi, “suggerimenti” legislativi e amministrativi che garantiscano la massima trasparenza negli appalti e nella gestione dei servizi.
Tutto questo sarà sviluppato in un contesto comunale già attivo sul fronte della prevenzione. Dai dati del 2010 emerge infatti che la Polizia Municipale ha in particolare operato sul fronte del controllo dell’attività edilizia e della sicurezza nei cantieri edili. L’attività di polizia edilizia, che si avvale di un nucleo specializzato di alcuni agenti che operano in collaborazione con i tecnici comunali del settore Edilizia Privata, si è sviluppata pressoché quotidianamente sull’intero territorio comunale. Nel 2010 sono state inoltrate 12 informative all’autorità giudiziaria per reato edilizi, a fronte di 103 sopralluoghi in materia. I cantieri edili controllati, anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro, sono stati 83 nel 2010, con 15 segnalazioni di irregolarità alle autorità competenti. Sono stati poi portati avanti con successo alcuni filoni di indagine. Nel 2010 la squadra di polizia giudiziaria del corpo intercomunale di Polizia Municipale ha portato a compimento due importanti indagini in materia di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e allo sfruttamento di lavoratori irregolari. Più precisamente, in collaborazione con le forze dell’ordine, è stata sgominata la branca di un’organizzazione criminale sopranazionale che controllava il traffico di stupefacenti nel territorio del distretto ceramico. La centrale di smistamento è stata individuata in Formigine e ne è conseguito l’arresto di 4 individui (tre stranieri e un italiano) e il sequestro di circa 40.000 euro in contanti, oltre ad un considerevole quantitativo di cocaina (20 kg) e al sequestro dell’appartamento dove aveva sede l’attività illecita. Collateralmente, la stessa squadra di Polizia Giudiziaria ha portato  a conclusione una complessa indagine, sviluppata nell’arco di un anno, in materia di “mafia cinese”. E’ stata sgominata un’associazione a delinquere, costituita da elementi cinesi, finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione  e alla permanenza clandestina di stranieri, allo sfruttamento di lavoro “nero” e all’evasione contributiva. Sono stati operati 8 arresti e 60 denunce a piede libero. L’indagine ha permesso altresì di individuare una trentina di aziende artigianali, nel territorio intercomunale, acquistate da ‘pseudoimprenditori’ cinesi, correlati all’attività criminale predetta. 

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